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Notevoli ribassi di mercato: giustificati o reazioni eccessive?

Nanette Abuhoff Jacobson, Global Investment and Multi-Asset Strategist
3 min di lettura
2025-08-31
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Le opinioni espresse sono quelle dell'autore, si basano sulle informazioni disponibili e sono soggette a modifica senza preavviso. I singoli team di gestione dei portafogli possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni di investimento diverse per clienti diversi. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’esattezza. Tutti gli investimenti comportano dei rischi. I mercati d’investimento sono esposti a rischi economici, normativi, politici e derivanti dal sentiment di mercato. Prima di investire, è opportuno considerare i rischi a cui potrebbe essere esposto il capitale.

L'ondata di vendite generalizzata sui mercati è ancora in atto, ma è un buon momento per valutare gli elementi catalizzatori, i fattori tecnici in gioco, il quadro fondamentale e come potrebbero agire gli investitori. Al momento della stesura del presente documento, negli ultimi tre giorni il Nikkei ha perso il 20%, lo yen si è apprezzato del 4,5%, l'indice S&P 500 ha ceduto il 4%, gli spread delle obbligazioni high yield si sono ampliati di circa 50 pb, e il rendimento dei Treasury a 5 anni è calato di circa 35 pb. In sintesi: a mio parere i mercati hanno avuto reazioni eccessive a fronte del quadro fondamentale sottostante.

Catalizzatori: come spesso accade con i grandi sell-off, anche questo nasce dalla convergenza di molteplici fattori. Primi fra tutti: l'aumento del tasso di disoccupazione negli USA dal 4,1% al 4,3%; l'incremento di 15 pb dei tassi d'interesse operato dalla Bank of Japan; in ultimo, il timore di un errore di politica monetaria da parte della Fed dopo la decisione di non tagliare i tassi assunta la scorsa settimana durante la riunione del FOMC. A seguire, le delusioni per gli utili pubblicati da alcune megacap del settore tecnologico, l'espansione del conflitto in Medio Oriente e le minori probabilità di un secondo mandato presidenziale di Trump dopo la discesa in campo di Kamala Harris come potenziale candidata per il Partito Democratico.

Fattori tecnici: una lunga fase di trend favorevole sul mercato può spingere gli investitori a rischiare di più. Ma quando la volatilità si impenna e il trend si inverte, è probabile che si inneschino vendite forzate, che possono amplificare i movimenti di mercato dato che le vendite generano altre vendite. La portata del sell-off sembra in gran parte imputabile alle vendite da parte di hedge fund e strategie sistematiche. Gli hedge fund adottano da tempo una leva finanziaria lorda a livelli superiori alla norma. A quanto pare i cosiddetti approcci “CTA” e “vol-managed”, che riducono “automaticamente” il rischio durante le fasi di sell-off, hanno avuto un ruolo non indifferente. Infine, l'apprezzamento dello yen ha portato gli investitori a chiudere numerose posizioni di carry trade sulla divisa nipponica, ossia operazioni in cui lo yen, a basso costo, viene venduto per finanziare investimenti in strumenti a rendimento più elevato. 

Dati fondamentali: lo scenario occupazionale negli USA si è indebolito ma a mio avviso il quadro non è allarmante. Da qualche tempo, moltissimi indicatori segnalano una normalizzazione del mercato del lavoro dopo una situazione di "surriscaldamento": sono in calo le posizioni lavorative aperte, le percentuali di dimissioni volontarie e gli aumenti salariali, e i tassi di assunzione stanno rallentando. Alla data del presente documento, il 75% delle società ha pubblicato gli utili del 2° trimestre, con sorprese positive in tutti i settori. Il segmento dei consumi ha deluso perché i consumatori, soprattutto nelle fasce di reddito più basse, hanno subito i rincari dei prezzi e stanno moderando le spese. I dati delle carte di credito suggeriscono che il calo dei consumi si è esteso ai consumatori nelle fasce di reddito più elevate. Come detto, abbiamo esaminato con attenzione gli utili nel settore tecnologico e riscontrato qualche delusione rispetto alle attese, ma a mio avviso la traiettoria di crescita dei profitti nel lungo periodo si conferma intatta. 

Conseguenze per gli investimenti

  • Al di là del lieve peggioramento nei fondamentali, credo siano i fattori tecnici ad amplificare il sell-off. Inoltre, le banche centrali possono permettersi di abbassare i tassi d'interesse e offrire protezione all'economia se la situazione dei fondamentali dovesse aggravarsi. Nel complesso credo che possano aprirsi opportunità di incrementare le posizioni di rischio nell'azionario e nel credito, senza però dimenticare che i fattori tecnici impiegheranno qualche tempo a normalizzarsi. 
  • Il rally dei tassi statunitensi può comportare una pausa nelle posizioni con duration lunga. Dato che il mercato sconta quasi 125 pb di tagli ai tassi d'interesse entro fine anno, valuterei di passare a una duration neutrale e aspettare tempi migliori per tornare long.
  • In particolare, il sell-off sulle azioni giapponesi sembra una reazione eccessiva all'aumento dei tassi operato dalla BOJ. La ritengo un'opportunità per ottenere esposizione a questo mercato. 
  • Continuiamo a ragionare in un'ottica di lungo termine. La volatilità può essere scomoda, ma anche un'occasione per fermarsi a valutare cosa è davvero cambiato. Se le strategie o i player che operano più rapidamente sono costretti a vendere, gli investitori con orizzonti d'investimento pluriennali possono approfittarne per trovare opportunità da sfruttare. 

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