In qualità di investitori azionari attenti ai rischi correlati a diversi fattori, abbiamo notato che diversi gestori attivi si sono trovati in difficoltà nel corso del 2022, a causa della rotazione del mercato verso un insieme più ristretto di beneficiari in un contesto di enormi cambiamenti dei prezzi delle materie prime, delle condizioni economiche, delle policy messe in atto dai governi e delle aspettative sui tassi di interesse. Non deve sorprendere che la selezione dei titoli risenta di un ambiente macroeconomico caratterizzato da minore differenziazione e da un gruppo più esiguo di elementi vincenti. Invece di vedere premiati i solidi fondamentali nei settori value, growth e quality, ad esempio, abbiamo assistito a una rotazione dei fattori nelle code, ovvero tra deep value (legato all’aumento dei tassi), crescita speculativa (legata al rallentamento economico) e beta più basso (legato alla guerra e ai conseguenti shock delle materie prime). Siamo convinti che nel più lungo periodo prevarranno i fondamentali, ma la nostra ricerca sulle performance fattoriali durante gli ultimi due anni suggerisce considerazioni importanti per gli investitori:
Grafico in focus: il trend rialzista durerà ancora?
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