1. La Fed avrà difficoltà a tenere a bada l'inflazione negli Stati Uniti
Questa convinzione diffusa è relativamente nuova. Prima del 2022, la maggior parte degli economisti avrebbe detto che la sfida più grande per la Federal Reserve (Fed) sarebbe stata quella di difendersi dalla disinflazione. Oggi, tuttavia, molti dubitano che la Fed sarà in grado di portare l'inflazione al suo obiettivo del 2% nel breve termine.
Sono d'accordo con le tesi strutturali a lungo termine secondo le quali l'aumento dell'inflazione deriva dalla deglobalizzazione, ma, contrariamente alla maggior parte degli osservatori, ritengo che il vero problema nel prossimo anno potrebbe essere che la Fed manchi il suo obiettivo di inflazione al ribasso. Di certo, il mercato dei titoli del Tesoro protetti dall'inflazione (TIPS) prevede questa possibilità, con le aspettative di inflazione futura recentemente al di sotto dell'obiettivo di lungo termine della Fed del 2% (misurato dall'Indice dei prezzi delle spese di consumi personali, l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed).
Da cosa deriva la divergenza tra il consenso di mercato e la mia opinione? I prestiti bancari, che sono la forma di moneta più potente (e quindi più strettamente correlata alla velocità della moneta), probabilmente rallenteranno in presenza delle attuali condizioni di credito più rigide a seguito delle turbolenze nel settore bancario statunitense (Figura 1). Se ciò si rivelasse corretto, perché non dovremmo aspettarci un raffreddamento dell'inflazione, se non addirittura una decisiva sorpresa al ribasso?