Nel 2023, in un contesto segnato dall’aggressivo inasprimento monetario delle banche centrali, dalla mini-crisi bancaria, dall’escalation delle tensioni geopolitiche e da un’inflazione persistente, i mercati obbligazionari hanno generalmente riportato solidi risultati grazie al carry elevato e alla contrazione degli spread. In vista della svolta delle banche centrali verso una politica monetaria accomodante, e con il sussistere dei rendimenti elevati, crediamo che i mercati obbligazionari offrano delle opportunità molto interessanti. Siamo lieti di condividere le nostre cinque idee migliori per l'obbligazionario per il 2024.
- Obbligazionario flessibile e senza vincoli: crediamo che le strategie obbligazionarie total return meno vincolate dai benchmark siano ben posizionate per attraversare la fase finale del ciclo economico/creditizio in cui stiamo entrando. In un contesto di fine ciclo, caratterizzato da rendimenti in calo e volatilità più intensa, una rotazione dinamica offre la possibilità di generare interessanti rendimenti aggiustati per il rischio, a fronte di una volatilità inferiore rispetto ai titoli azionari. Le diverse direzioni di politica monetaria che le banche centrali potrebbero intraprendere possono creare dispersioni in termini di crescita economica e inflazione, generando volatilità sui mercati. In un contesto di mercato incerto, è inoltre importante che gli investitori mantengano un approccio agile e flessibile alle allocazioni di portafoglio, anche detenendo significative posizioni in liquidità e titoli di Stato dei paesi sviluppati per poter sfruttare al meglio le opportunità di mercato man mano che emergeranno.
- Obbligazionario core plus: nonostante il notevole rally dei mercati obbligazionari a fine 2023, crediamo che i rendimenti possano continuare a beneficiare delle previsioni di una crescita economica più debole e della graduale svolta delle banche centrali a favore di politiche monetarie più accomodanti. Le strategie core bond plus possono offrire protezione in uno scenario sfavorevole nel quale l’economia rallenta più del previsto. Grazie ai rendimenti elevati dei titoli governativi, queste strategie possono generare livelli di carry e reddito ai massimi da prima della crisi del 2008. Queste strategie tendono a focalizzarsi sulla generazione di alfa mediante la selezione dei titoli tra gli emittenti investment grade e di prodotti cartolarizzati. Nell’eventualità di un improvviso deterioramento dei fondamentali creditizi, la duration potrebbe controbilanciare il rischio di credito. Ci attendiamo il ripristino della consueta correlazione negativa tra azioni e obbligazioni in un contesto di indebolimento dell’inflazione.
- Credito cartolarizzato di qualità elevata: il segmento delle cartolarizzazioni di qualità elevata è un’altra area in cui, per ottenere reddito e carry, non è necessario abbassare la qualità creditizia. A parità di rating con le obbligazioni societarie, gli spread sono generalmente più ampi, ma presentano al contempo un rischio differenziato. In diversi casi, gli strumenti si trovano in una posizione favorevole nella struttura del capitale; ciò implica che esistono diversi altri titoli di debito con un grado di subordinazione maggiore (le tranche inferiori assorbono le perdite per prime), e ciò permette alle tranche superiori di rimanere più “immuni” al deterioramento dei fondamentali. Tra le aree più ricche di opportunità idiosincratiche per i gestori attivi includiamo il settore degli immobili commerciali e il debito sub-prime del comparto dei consumi: l’area degli immobili commerciali si trova in un momento difficile, che tuttavia è stato ben documentato, annunciato e scontato dai mercati, mentre i consumatori stanno tornando alla normalità dopo la massiccia ondata di stimoli fiscali. È previsto un incremento dei default, ma gli asset-backed securities beneficiano di solide caratteristiche strutturali, quali la duration più breve e il naturale abbattimento del debito dovuto all’ammortamento del capitale.
- CLO equity: malgrado il forte rischio di recessione a inizio 2023, il comparto CLO equity era una delle nostre idee creditizie migliori, sull’aspettativa di spread elevati e della possibilità di acquisire finanziamenti a termine, una previsione che si è rivelata corretta per un segmento che ha generato rendimenti del 14,51% (misurati dall’Indice Citi Post-Crisis CLO Equity). Se l’economia riuscirà davvero a portare a termine un “soft landing”, questi titoli dovrebbero registrare delle notevoli performance. Le emissioni di CLO sono diminuite per il terzo anno consecutivo e dovrebbero continuare a ridursi man mano che i deal verranno disinvestiti nel corso di quest’anno, offrendo un importante fattore di sostegno tecnico. A livello fondamentale, i tagli dei tassi della Fed contribuiranno a ridurre il costo degli interessi per i singoli emittenti bancari, nei quali le CLO investono. Ci attendiamo nuove fasi di volatilità degli spread, che potrebbero offrire ai gestori di CLO l’opportunità di reinvestire a livelli più interessanti. Le passività delle CLO stanno inoltre diventando meno onerose, consentendo agli investitori azionari di acquisire finanziamenti a termine a livelli storicamente bassi. Sulla base dell’andamento storico, i periodi come quello attuale sono ideali per creare nuovi deal, dal momento che gli investitori possono approfittare di finanziamenti poco onerosi e capitalizzare sulla volatilità dei tassi.
- Obbligazioni convertibili: dopo il netto restringimento degli spread creditizi alla fine del 2023, le obbligazioni convertibili sono uno dei pochi settori obbligazionari che ancora offre una convexity positiva. Per alcuni versi, questi titoli rappresentano il “meglio dei due mondi”. L’esposizione ai settori orientati alla crescita offre l’opportunità di sovraperformare gli altri segmenti obbligazionari a spread durante i rally azionari; al contempo, la componente obbligazionaria conferisce alle convertibili più protezione dai ribassi quando i titoli azionari sono sfavoriti dai mercati. Il mercato dei titoli convertibili offre agli investitori un’esposizione alle aziende che non hanno altro debito societario in essere. Molti emittenti nelle fasi iniziali del ciclo di attività e della traiettoria di crescita sono spesso soggetti a vincoli di capitale e ritengono che investire internamente nella crescita sia un utilizzo migliore del capitale rispetto al pagamento di interessi.
In termini di segmenti di mercato, tendiamo a considerare le aree più bilanciate del mercato come le più promettenti in un’ottica di lungo periodo. Inoltre, come osservato dal nostro Equity Strategist Andy Heiskell, vi sono notevoli probabilità di un rally dei titoli azionari a bassa capitalizzazione nei prossimi mesi. Un investimento in titoli convertibili rappresenterebbe l’espressione di tale opinione nel mercato obbligazionario. Inoltre, riteniamo che il segmento delle cosiddette “busted convertible” presenti un valore interessante e superiore alla norma, offrendo rendimenti comparabili al settore high yield, a fronte però di una qualità creditizia migliore. Infine, troviamo alcune delle opportunità migliori nelle aziende con business incentrati sui temi della sicurezza informatica, dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione sanitaria.