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Risultato a sorpresa alle elezioni in Francia: cosa implica per gli investitori?

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2025-08-31
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Le opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni d'investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’esattezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali. 

I mercati europei guardavano con una certa apprensione alle elezioni parlamentari in Francia. Dopo un primo turno che ha lasciato tutti col fiato sospeso, la seconda tornata si è però chiusa senza decretare una maggioranza assoluta. Il risultato non ha risolto le incertezze per i mercati azionari e obbligazionari europei, ma ha nettamente ridotto il rischio di coda di un governo guidato dal partito di estrema destra Rassemblement National (RN) e dai suoi alleati. Alla fine, il RN si è aggiudicato solo 143 seggi (su un totale di 577), contro gli oltre 250 previsti in base agli esiti del primo turno. Il voto tattico dell'elettorato e il coordinamento tra i partiti di centro-sinistra per evitare di disperdere i voti hanno relegato il RN al terzo posto, dietro il Nouveau Front Populaire (NFP) — un'improvvisata coalizione di partiti di sinistra (180 seggi) — e la formazione centrista Ensemble, vicina al Presidente Emmanuel Macron (163 seggi).

Perché il rischio di un governo di estrema destra era così significativo?

Una vittoria del RN avrebbe probabilmente spianato la strada a due tendenze critiche presenti da tempo in Francia: in primo luogo l'ascesa del populismo e, in secondo luogo, la deriva di bilancio (ossia il deterioramento delle finanze pubbliche) - due fattori con potenziali impatti di più ampia portata a livello europeo.

Il risultato elettorale definitivo ha scongiurato questo rischio, ma le tendenze sottostanti rimangono: la Francia è ancora una nazione in cui il populismo è in crescita, e non è chiaro se il prossimo governo darà una svolta alla fallimentare strategia di bilancio del paese.

Quanto alla potenziale formazione del nuovo esecutivo, al momento si delineano tre scenari:

  1. Una coalizione trasversale di moderati: sarebbe l'esito più favorevole per i mercati, ma difficilmente raggiungibile perché probabilmente darebbe luogo a tensioni insolubili all'interno del NFP.
  2. Un governo minoritario: di sinistra, guidato dal NFP, o centrista di centro-sinistra, che sarebbe parecchio condizionato sotto il profilo politico.
  3. Impasse politica: una situazione in cui non si riesce a raggiungere un accordo tra partiti/alleanze. Lo stallo potrebbe durare a lungo, dal momento che la legge vieta di indire nuove elezioni per un anno.

I mercati obbligazionari hanno segnato una ripresa (i differenziali di rendimento dei titoli di Stato francesi si sono contratti rispetto ai Bund), ma gli spread rimangono relativamente ampi. Il loro andamento dipenderà dagli sviluppi politici: una soluzione tecnocratica e trasversale favorirà un'ulteriore contrazione, mentre una paralisi parlamentare li farà di nuovo ampliare. Anche il mercato azionario francese ha nettamente sottoperformato quello europeo, pure penalizzato dalle incertezze legate alle elezioni in Francia.

Fino a poche settimane fa, l'Europa si trovava in uno scenario "goldilocks": le azioni registravano buone performance, la crescita era in ripresa, e la Banca Centrale Europea abbassava i tassi d'interesse visto il calo dell'inflazione. Le azioni europee godevano quindi di una posizione privilegiata grazie a una fortunata combinazione: il miglioramento delle condizioni economiche e un taglio ai tassi. Anche le valutazioni apparivano interessanti, soprattutto in termini settoriali, con i multipli relativi agli Stati Uniti che sfioravano i livelli della crisi finanziaria globale del 2008/2009. Queste condizioni favorevoli hanno sostenuto i mercati azionari europei finché il quadro politico ha iniziato a offuscarsi, in particolare con lo scioglimento del parlamento francese. Al momento le prospettive rimangono incerte, ma è possibile che la Francia trovi una soluzione ai suoi problemi politici, almeno a breve termine, consentendo così di ritrovare lo slancio positivo.

Servirà tempo per capire quale dei tre scenari avrà la meglio. Durante i negoziati politici, i mercati azionari verseranno in un clima di crescente incertezza e volatilità potenzialmente elevata, con gli investitori impegnati a reagire ai vari sviluppi in un panorama politico tutto da definire.

In questa fase resta difficile valutare le implicazioni a lungo termine per la Francia, l'UE, l'euro e i mercati finanziari. Ad ogni modo, in linea di principio, credo che gli investitori non debbano ignorare gli sviluppi positivi in atto in altre aree, come il miglioramento del contesto nelle economie dei "paesi periferici" europei, e la narrazione positiva per il Regno Unito dopo l'esito delle elezioni britanniche - risultato chiarissimo, a differenza di quanto appena accaduto in Francia. Il Partito Laburista ha infatti vinto e ora avrà una delle maggioranze parlamentari più ampie dalla Seconda guerra mondiale. Ad oggi non si conosce con precisione il programma politico che intende attuare, ma una cosa è certa: il risultato elettorale sposta il Regno Unito dall'incertezza alla stabilità politica, e andrà potenzialmente a migliorare la percezione degli investitori mondiali nei confronti del paese, anche se i dettagli delle politiche del nuovo governo laburista potrebbero rimanere sconosciuti finché non verrà pubblicato il suo primo bilancio a ottobre. Il nuovo governo ha anche dichiarato di voler migliorare le relazioni di lavoro con l'UE ed intensificare la cooperazione. Tutti questi fattori dovrebbero contribuire a migliorare il contesto per l'Europa nel complesso.

Nonostante i molti elementi che lasciano presagire un quadro più favorevole per le azioni europee, il clima di incertezza sul fronte politico evidenzia la necessità di selezionare attivamente singoli titoli e azioni. Un approccio incentrato sulle azioni europee può aiutare gli investitori a sfruttare a proprio vantaggio le condizioni di forte volatilità e dispersione per acquistare titoli promettenti in un'ottica di lungo termine, soprattutto in aree sottovalutate del mercato come il Regno Unito.

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