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Diversificazione: il vostro portafoglio obbligazionario è pronto per prendere il volo?

Marco Giordano, Investment Director
5 min di lettura
2025-09-30
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Le opinioni espresse sono quelle dell’autore alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni d'investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’esattezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali e istituzionali. Il presente commento è fornito unicamente a scopo informativo, non deve essere considerato come una raccomandazione attuale o passata e non è destinato a costituire una consulenza di investimento o un'offerta di vendita o la sollecitazione di un'offerta di acquisto di azioni o altri titoli. I risultati passati non sono un indicatore affidabile di risultati futuri. Le dichiarazioni previsionali non devono essere considerate come garanzie o previsioni di eventi futuri.

Punti salienti

  • Siamo convinti che un'allocazione obbligazionaria diversificata possa ancora fungere da stabilizzatore del portafoglio.
  • L'adozione di un approccio globale e l'esplorazione delle opportunità dei mercati emergenti possono offrire un potenziale di rischio/rendimento migliore.
  • Le obbligazioni a impatto possono rappresentare una fonte relativamente inesplorata sia di rendimenti che di diversificazione del portafoglio. 

La nuova era economica caratterizzata da un'inflazione più alta, una maggiore volatilità e una differenziazione più ampia tra paesi, settori ed emittenti richiede un approccio articolato per la costruzione di portafogli obbligazionari ben diversificati. Richiede anche che gli investitori si interroghino sulle seguenti ipotesi. 

Solitamente il reddito fisso è sempre stato interpretato come un elemento di stabilità per il portafoglio, ma nel 2022 è cambiato tutto. Le obbligazioni sono semplicemente diventate un'altra fonte di volatilità? 

Il 2022 e il 2023 sono stati anni particolarmente complicati per gli investitori obbligazionari, ma tutto acquisisce più senso se li si considera come il momento finale di una corsa al rialzo durata quarant'anni per i prezzi dei bond. Siamo convinti che il periodo insolito non sia stato quello del sell-off del 2022, ma piuttosto quello intercorrente tra il 2008 e il 2022, quando i rendimenti obbligazionari sono scesi a livelli sempre più bassi, mentre le banche centrali cercavano di arginare la deflazione. 

Con il ritorno dell'inflazione, le obbligazioni hanno riacquisito il loro ruolo storico nei portafogli e ora, ancora una volta, offrono una fonte stabile di reddito, oltre alla protezione dai ribassi e ai vantaggi della diversificazione. Nonostante la performance più debole a fronte dei rapidi rialzi dei tassi, le obbligazioni si sono dimostrate una solida fonte di diversificazione dei portafogli nel lungo periodo.

Inoltre, sebbene si sia constatato un lento e constante aumento dei default dal 2022, quando i tassi di interesse superiori hanno iniziato a introdurre costi maggiori per i nuovi prestiti da parte delle aziende, esse sono state tuttavia meno penalizzate di quanto molti investitori avessero previsto. Di conseguenza, riteniamo che il picco dei tassi di default potrebbe attestarsi ben al di sotto dei livelli raggiunti nei precedenti cicli di inasprimento delle banche centrali e non intravediamo alcuna ragione ovvia per la quale debba innescarsi un ciclo di default significativo, visti i solidi bilanci delle aziende.

Considerati gli interessanti rendimenti europei, è necessario che gli investitori europei investano in titoli di tutto il mondo? 

Questo nuovo regime macroeconomico presenterà probabilmente cicli più brevi e più pronunciati e un maggior rischio idiosincratico, sia esso a livello di paese, settore o di singolo emittente. In uno scenario di crescente divergenza tra le performance economiche e la politica monetaria, siamo convinti che investire in titoli di tutto il mondo possa aiutare gli investitori ad accedere alle opportunità di un panorama in continua evoluzione, oltre ad offrire il potenziale per trarre vantaggio dalla volatilità in atto, anziché evitarla.  

È anche opportuno sottolineare che alcuni sottoinsiemi dell'universo del reddito fisso possono diventare molto concentrati nel caso in cui si faccia ricorso solo all'euro, il che significa che la diversificazione diviene persino più importante nel contribuire ad aumentare il potenziale di alfa e ridurre il rischio di concentrazione. Il Grafico 1 mostra i pregi della diversificazione globale nel credito, data la variegata composizione settoriale dei mercati dei titoli corporate in USD, EUR e GBP. Oltre a offrire agli investitori l'accesso a un insieme di asset molto più vasto, il fatto di avere un approccio globale riduce anche il rischio di essere eccessivamente concentrati in un settore: nello specifico, i titoli di società finanziarie rappresentano una quota molto più ampia dei mercati in GBP ed EUR. Un investitore attivo può portare questa diversificazione a un livello più basso rispetto alle esposizioni ai singoli emittenti.

Grafico 1
Spesa militare globale

La diversificazione regionale può offrire ulteriori vantaggi potenziali nel segmento high yield. In particolare, siamo convinti che il mercato high yield europeo offra una qualità superiore rispetto a quello statunitense. Questa qualità superiore presenta attualmente valutazioni più interessanti, il che riflette la maggiore incertezza economica, ma offre anche opportunità significative per una gestione attiva e una solida analisi dei fondamentali, che è decisiva per distinguere tra "vincitori e perdenti".

Soprattutto, siamo convinti che in un panorama di mercato incerto, sia essenziale mantenere un approccio agile e flessibile. La rotazione dinamica all’interno di un ampio universo di opportunità nei settori del reddito fisso offre la possibilità di generare rendimenti rettificati per il rischio superiori, a fronte di una volatilità inferiore rispetto ai titoli azionari. 

Il debito dei mercati emergenti sembra interessante, ma è troppo volatile?  

Il debito dei mercati emergenti può essere un catalizzatore di rendimento e un buon elemento di diversificazione, specialmente dal punto di vista di un investitore del mercato sviluppato, ma mostra anche ciclicità e periodi di maggiore volatilità. Allo stato attuale, intravediamo più opportunità che rischi. Negli ultimi anni, particolarmente complicati, i mercati emergenti si sono dimostrati essere resilienti a fronte di condizioni macroeconomiche avverse. Dopo che molti paesi dei mercati emergenti hanno innalzato aggressivamente i tassi in risposta all'aumento dell'inflazione, i tassi locali permangono elevati nella maggior parte dei paesi (in alcuni casi sono ancora a due cifre), il che consente loro maggior spazio di manovra in termini di allentamento rispetto ai paesi sviluppati. Abbiamo già assistito al primo taglio dei tassi nei mercati emergenti, ma il ciclo di allentamento è appena iniziato. L'alto livello di dispersione può offrire eccellenti opportunità per la selezione attiva dei paesi e le posizioni in valute o duration locali. Nel frattempo, i fondamentali aziendali permangono stabili a livelli marcati.

I fondi obbligazionari a impatto possono essere un buon modo per promuovere cambiamenti positivi, ma contribuiscono effettivamente a promuovere i rendimenti? 

Per gli investimenti nel reddito fisso, l'analisi dei titoli si concentra tradizionalmente sulle metriche finanziarie. Siamo tuttavia convinti che l'analisi dell'impatto possa fungere da eccellente complemento, in quanto permette di svelare livelli aggiuntivi di rischio e opportunità, che l'analisi tradizionale potrebbe non tenere nella debita considerazione. 

Applicare una prospettiva basata sull'impatto implica un esame completo dei prodotti e dei servizi di un emittente, per mezzo del quale valutare come la sua offerta giovi ai beneficiari finali, ma anche scoprire eventuali rischi che potrebbero ridurre il contributo complessivo alla società e all'ambiente e, indirettamente, minare il modello di business di tale emittente. Cercare di definire la capacità di un emittente di generare un impatto continuativo e che duri nel tempo richiede anche un’analisi approfondita delle sue attività operative e della governance, delle dinamiche più generali dei mercati e delle fasce demografiche di riferimento, nonché degli eventuali fattori di sostegno o sfide strutturali che potrebbero influenzare il suo potenziale impatto nel lungo periodo.

In un'era economica di incertezze, riteniamo che qualunque azione i gestori possano compiere per comprendere meglio le opportunità e i rischi di un emittente (avvalendosi del maggior numero possibile di punti di vista) possa aiutare a migliorare il potenziale di alfa a lungo termine tramite la selezione dei titoli. Oltre a ciò, l'approccio differenziato offerto da approcci orientati all'impatto può aiutare con la diversificazione complessiva del portafoglio.

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