Individuare le opportunità disponibili
Alla luce dell’instabilità geopolitica attuale e dell’impatto di una liquidità contenuta, non è possibile escludere imprevisti lungo il percorso, ma, dal mio punto di vista, il contesto attuale non presagisce un ciclo di default su larga scala, come anticipato dal mercato. In base ai prezzi e ai livelli di spread attuali, gli operatori di mercato stanno prevedendo un tasso di default breakeven cumulativo a 5 anni di circa 41%1 nell’high yield europeo che, se si dovesse effettivamente verificare, costituirebbe il più ampio tasso di default mai registrato. A mio parere, si tratta di proiezioni di default eccessivamente punitive, in particolare visto che i fondamentali di credito per gli emittenti high yield europei restano invariati. Al contrario, mi aspetto che il tasso di default cumulativo a 5 anni sia più in linea con la media storica (circa il 16%), e questo indica la presenza di opportunità negli emittenti high yield più solidi con livelli di prezzo allettanti.
Inoltre, in seguito alle correzioni di quest’anno, le valutazioni sono scese a livelli storicamente vantaggiosi, creando punti di ingresso ancora migliori per gli investitori di lungo periodo, in particolare visto il livello di potenziale extra rendimento. La figura 1 illustra le aspettative previsionali di extra rendimento a 3 anni a vari livelli di spread. Agli attuali livelli, tra 485 e 768 punti base, il reddito fisso high yield in euro ha storicamente generato extra rendimenti di oltre il 7% su base previsionale a 3 anni rispetto ai titoli di Stato con duration equivalente.