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Focus sull’investimento tematico: la sicurezza in un mondo di competizione tra grandi potenze

Autori vari
2025-02-28
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Le opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni d'investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’esattezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali.

Svariate tendenze secolari stanno determinando l’innovazione e la trasformazione dell’economia globale, creando quelle che a nostro avviso sono opportunità di investimento tematico interessanti. In questa serie di articoli esaminiamo da vicino alcune di queste tendenze, la portata di questa gamma di opportunità e i rischi correlati.

Oggi ci concentreremo sulle opportunità che stanno emergendo da una rinnovata attenzione al tema della sicurezza, nella convinzione che ci troviamo in un contesto di crescente competizione tra grandi potenze e di instabilità geopolitica. A nostro avviso, questo scenario spingerà le autorità politiche a dare grande priorità a tre diversi aspetti della sicurezza: sicurezza nazionale, sicurezza economica e sicurezza nell'approvigionamento delle risorse.

Ecco alcune delle nostre principali conclusioni:

  • il panorama geopolitico è sempre più complesso, guidato da diverse forze strutturali dirompenti. I conflitti internazionali, le relazioni sempre più tese fra Stati Uniti e Cina e l’escalation dei cambiamenti climatici contribuiranno a plasmare il quadro geopolitico e macroeconomico.
  • Prevediamo che le nuove priorità dei governi saranno dettate da questa instabilità geopolitica, che influenzerà le decisioni di spesa, le relazioni commerciali e le catene di approvvigionamento. In alcuni casi, queste priorità politiche guideranno l’innovazione, ad esempio nel settore della difesa. Con questa nuova attenzione alla sicurezza, l’efficienza economica potrebbe passare in secondo piano.
  • A beneficiare di questo cambio di focus potrebbero essere quei settori industriali avvantaggiati da una maggiore spesa militare e per la difesa, come le tecnologie dei semiconduttori, i minerali critici, le tecnologie spaziali e aerospaziali e l’intelligenza artificiale; tuttavia, se da un lato questi settori dovrebbero godere di una maggiore protezione politica, dall’altro lato gli investitori dovrebbero aspettarsi interruzioni alle catene di approvvigionamento.

Un ordine mondiale in evoluzione

Lo scenario geopolitico odierno è il più complesso e imprevedibile degli ultimi decenni. Le sfide geopolitiche sono destinate a proseguire anche nei prossimi anni, poiché le guerre tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas, come pure le tensioni tra Stati Uniti e Cina, le crescenti difficoltà climatiche e altre questioni di sicurezza nazionale, continueranno a influenzare gli investimenti globali, le politiche e gli sviluppi macro.

A nostro avviso sono tre le questioni chiave che dominano il panorama geopolitico di oggi:

  • il declino strutturale delle relazioni tra Stati Uniti e Cina, una tendenza che si sta diffondendo in Europa e nell’Indo-Pacifico, alimentando una competizione sempre più agguerrita fra grandi potenze;
  • la possibile escalation delle guerre tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas o di altre conflagrazioni che potrebbero derivarne;
  • le sfide sempre più ardue poste alla sicurezza nazionale dai cambiamenti climatici.

L’elevato rischio geopolitico e la deglobalizzazione sono la nuova normalità e accrescono la volatilità dei mercati globali, pur creando al contempo un terreno fertile per alcuni settori. Il risultato potrebbe essere uno sconvolgimento degli equilibri e una dispersione tra regioni, paesi, settori e società, che tuttavia potrebbe riservare opportunità allettanti per i gestori attivi.

Sicurezza nazionale

I governi nazionali si stanno preparando a un confronto-scontro geopolitico che durerà decenni e che riguarderà il commercio, la politica economica, la diplomazia globale e la strategia militare/difensiva. La competizione tra grandi potenze sta già emergendo come quadro di riferimento per il dibattito politico negli Stati Uniti e si confermerà probabilmente un punto focale per parecchi anni a venire. Anche altre potenze, in particolare il Giappone, l’India, la Corea del Sud, l’Unione Europea, l’Australia e il Regno Unito, stanno cercando di adattare le loro posizioni strategiche a un contesto internazionale più ostile.

Con l’acuirsi delle tensioni geopolitiche, prevediamo un’accelerazione della spesa per la difesa (Figura 1), che aumenterà la domanda nel lungo termine per le aziende attive negli ambiti “legacy defence” e “defence innovation”. Per “legacy defence” si intendono le aziende del settore aerospaziale e della difesa che si rivolgono principalmente ai settori militari e delle forze dell’ordine. Questo fenomeno sarà accentuato dall’intensificarsi delle alleanze per la sicurezza globale nei prossimi mesi e anni.

Nel tentativo di rafforzare la sicurezza nazionale, i governi investiranno in tecnologie emergenti; i moderni arsenali di difesa fanno sempre più affidamento su società attive sia in ambito civile che militare per le tecnologie dei semiconduttori, la difesa, la sicurezza informatica e le infrastrutture cellulari e di comunicazione.

Spesa militare globale

Esempio illustrativo: società multinazionale di soluzioni aerospaziali e per la sicurezza

Questa azienda produce attrezzature militari aeree e marittime a tecnologia avanzata, software militari, sistemi elettronici e soluzioni di cybersecurity e intelligence, e vanta un robusto portafoglio ordini con un'elevata espansione dei margini.

Sicurezza economica

Più attenzione alla sicurezza nazionale dovrebbe tradursi in una maggiore “protezione e promozione” dei settori strategici attraverso misure politiche, controlli mirati sulle esportazioni e azioni legislative. Gli ambiti strategici potenzialmente più importanti per i responsabili politici includono le tecnologie dei semiconduttori e l’intelligenza artificiale.

In tal senso, è probabile che in determinati paesi alcune aziende comincino ad avere la precedenza, affermandosi come leader nazionali, ovvero come imprese che godono di una posizione dominante nell’economia interna grazie a politiche che le favoriscono. Anche le catene di fornitura globali saranno sconvolte, poiché i governi incoraggeranno le imprese a fare “friendshoring”, ovvero a produrre e approvvigionarsi dai paesi alleati piuttosto che rivali.

Negli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act e il CHIPS and Science Act sono esempi di leggi volte a sostenere la produzione nazionale e l’approvvigionamento dai partner del libero scambio in settori strategici come l’energia pulita, l’assistenza sanitaria e la catena logistica dei semiconduttori. Anche l’UE ha varato politiche simili, come l’European Chips Act, ovvero la legge europea sui chip, che mira a promuovere la resilienza nelle tecnologie dei semiconduttori.

Sicurezza delle risorse

Le autorità politiche considerano il cambiamento climatico come una questione centrale di sicurezza nazionale, in parte sottovalutata dai mercati, un “moltiplicatore di rischi” che complica ulteriormente lo scenario geopolitico. I cambiamenti climatici colpiscono soprattutto le regioni equatoriali e tropicali, minacciando di esacerbare le migrazioni climatiche, la scarsità di cibo e acqua, gli sconvolgimenti in campo agricolo, le guerre per le risorse, gli estremismi e i problemi sanitari. A lungo termine, i cambiamenti climatici rappresentano un rischio significativo per l’approvvigionamento e la sicurezza alimentare, in quanto rendono meno prevedibili i modelli meteorologici, determinando una maggiore variabilità dei raccolti. Anche la scarsità di risorse è un problema impellente, con la perdita di terreni coltivabili dovuta all’urbanizzazione, l’industrializzazione e la riduzione della biodiversità.

Un aspetto di particolare attenzione per i governi è l’accesso ai minerali critici, come il nichel, il cobalto e l’alluminio. Questi minerali sono ritenuti importanti per una serie di industrie, soprattutto quelle coinvolte nella transizione verso l’energia pulita, eppure le loro scorte sono sempre più esigue. Stati Uniti, Cina e Russia sono già in competizione per l’accesso a queste risorse in America Latina, Africa e nel resto del mondo, e questa dinamica non potrà che inasprirsi.

Esempio illustrativo: società americana di esplorazione e produzione di gas naturale

Essenziale per la transizione energetica e come fonte di energia di transizione, questa azienda si impegna ad azzerare le emissioni di anidride carbonica entro il 2035 e si sta orientando verso il cosiddetto “responsibly sourced gas”, ovvero il gas estratto in modo responsabile.

Rischi e opportunità

Questi imminenti sconvolgimenti nascondono in sé opportunità significative e a lungo termine per chi riuscirà a trovare i relativi beneficiari a livello regionale, nazionale, industriale e aziendale; tuttavia, le nostre prospettive sono ovviamente soggette a rischi. Non ultimo il rischio di un conflitto di grandi dimensioni, che potrebbe avere ripercussioni imprevedibili su tutti i mercati dei capitali, compresi quelli descritti nel presente documento. Considerate queste “code spesse”, il percorso ideale presupporrebbe un rafforzamento della sicurezza e un contemporaneo allentamento delle tensioni globali. D’altro canto, l’avanzamento apparentemente inesorabile del cambiamento climatico e il suo impatto sulla sicurezza nazionale, in assenza di una significativa cooperazione intergovernativa, continueranno verosimilmente a creare opportunità per le società allineate a questo tema.

Siamo pertanto convinti che, con una gestione adeguata, questa tendenza strutturale possa rappresentare un vento di coda a lungo termine per determinati segmenti e aziende, che potrebbero beneficiare dell’aumento della spesa, del sostegno della politica e dello status di “campioni” nazionali.

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